Ti prego, non ghostarmi
Manuale di sopravvivenza per affrontare relazioni agenzia-cliente disfunzionali (sì, anche nel 2025).
Ciao! Questa è la newsletter de I MILLE. Si chiama Forward perché da qui proviamo a guardare in avanti (e anche perché se poi le cose che scriviamo ti piacciono le puoi inoltrare a qualcuno che ti piace). Come te, altre +1700 persone che lavorano nel mondo della comunicazione, del marketing e del digitale leggono I MILLE Forward, e in più di 26.000 seguono quello che abbiamo da dire su LinkedIn e Instagram.
Io sono Samantha Colombo, Creative Lead de I MILLE, e quando non mi occupo di scrittura e storytelling mi chiedo che ho fatto di male nella mia vita per meritarmi certi malesseri. Che avete capito? Non sono qui per parlarvi della mia vita privata, ma delle relazioni tossiche che spesso possono nascere in ambito lavorativo.
Vi sarà capitato, almeno una volta, di lavorare con un partner che sparisce proprio quando avete bisogno di un confronto, oppure, al contrario, che vi bombarda di richieste last-minute. Le relazioni con clienti o fornitori possono diventare tossiche tanto quanto quelle amorose con la differenza che, sul lavoro, possono minare il morale del team, rallentare i progetti e, a lungo termine, danneggiare la reputazione di un’azienda.
Quando, invece, una relazione di lavoro funziona porta benefici non solo al team di lavoro in senso stretto, ma a tutta l’organizzazione, come viene approfondito anche in questo articolo di Mailchimp.
Le persone lavorano meglio, sono meno stressate, la comunicazione è chiara e si hanno maggiori possibilità di far durare il rapporto lavorativo nel tempo, fidelizzando sempre di più il potenziale partner, cliente o fornitore. E il team stesso che si occupa del progetto sarà più incoraggiato a lavorare in un clima disteso e unito.
Ecco allora qualche idea su come trasformare le vostre red flag lavorative in green flag.
Dobbiamo parlare
Chiamate a ogni ora del giorno? Chiedi un budget e vi lascia le spunte blu? Manipola e controlla ogni parte del processo lavorativo? Voi fate di tutto per lui e il massimo che sa restituirvi è a malapena un grazie?
Red flag: avete anche voi una relazione lavorativa tossica con un cliente o un fornitore.
Secondo una ricerca di Salesforce l’ 86% dei dipendenti indica la mancanza di comunicazione come causa dell’insuccesso di numerosi progetti.
Aggiungiamoci la velocità e la spersonalizzazione delle mail e della messaggistica ed ecco qui che otteniamo il contesto perfetto per una relazione tossica che può solo portarvi al burnout e nel migliore dei casi a fare un pessimo lavoro.
Proprio come nel dating, ci sono momenti in cui è necessario mettere fine a una relazione che danneggia il proprio benessere. Stabilire confini chiari e riconoscere i segnali di tossicità. Avere il coraggio di interrompere collaborazioni disfunzionali può salvaguardare il lavoro di tutti.
Fatelo insieme
Un esempio virtuoso di relazione lavorativa efficace lo troviamo nella creazione della campagna Apple “Think Different”.
Nel 1997, Apple era in difficoltà finanziarie e aveva bisogno di un rilancio della sua immagine. Steve Jobs si rivolse a TBWA/Chiat/Day per creare un nuovo posizionamento e partecipò attivamente in ogni fase del brainstorming.
Durante un'intervista, Lee Clow, all’epoca Direttore Creativo di TBWA/Chiat/Day, sottolinea l’apporto creativo di Jobs all’interno della campagna soprattutto in fase di scrittura dello spot.
Jobs aveva una chiara visione del risultato finale e non esitava a respingere idee che non corrispondevano al suo standard, tuttavia, era anche aperto a idee che sfidavano la sua prospettiva, purché fossero convincenti. Durante il processo creativo, Jobs lavorava gomito a gomito con il team pubblicitario per perfezionare ogni elemento della campagna, dai toni del messaggio al design grafico.
Il risultato di questa stretta collaborazione fu la campagna “Think Different” che riscosse un successo straordinario, non solo contribuendo al rilancio dell'immagine di Apple, ma diventando anche un manifesto culturale per innovatori e creativi in tutto il mondo. Rifletteva perfettamente la filosofia di Jobs e il posizionamento di Apple come un'azienda in grado di ispirare e rompere gli schemi.
“He was fully responsible for ultimately pulling the trigger on the right ad campaign from the right agency, and he used his significant influence to secure talent and rally people like no one I've ever seen before.” Rob Siltanen, Copywriter della campagna.
La campagna "Think Different" è un esempio di come il coinvolgimento di un cliente molto esigente nei processi creativi possa essere non solo utile, ma necessario per evitare insoddisfazioni e disallineamenti rispetto alla visione del brand.
Dal malessere al benessere in 5 tips
Se avete una collaborazione tossica con un cliente, fornitore o partner in affari sappiate che il problema principale siete voi che lo permettete. Certo, sarebbe bellissimo essere trasparenti e mandare a quel paese chi non ci va a genio, ma non è sempre la soluzione migliore. La sfida sta nel trasformare le relazioni tossiche in relazioni di benessere. Ma come si fa?
Stabilite confini chiari fin dall’inizio: definite aspettative e limiti già nella fase iniziale di ogni progetto. Scrivete tutto nero su bianco, dalle scadenze alle modalità di comunicazione.
Parlatene: a volte l’altro è confuso e non sa cosa vuole e tanto meno sa comunicarlo. Non dare nulla per scontato e chiedi chiarimenti per proporre soluzioni concrete e sensate.
Evitate di ghostare: se un vostro partner di lavoro sparisce o non risponde, non fate la stessa cosa. Inviate un promemoria, contattatelo e non lasciate cadere la conversazione nel vuoto ricordando l'importanza della loro risposta per rispettare i tempi.
Coinvolgetelo nel vostro day by day: provate a coinvolgerlo di più nelle decisioni e nei processi. Organizzate dei workshop, se necessario, per farlo sentire parte del lavoro.
Imparate a dire basta: non abbiate paura di dire qualche no o di rifiutare delle collaborazioni che non rispettano il vostro modo di lavorare. Meglio perderle che trovarle e mantenere un clima sano nel team di lavoro.
Finché deadline non ci separi
Siamo arrivati alla fine di questa newsletter, ma siamo anche all’inizio di questo 2025, quindi vorrei augurarvi un anno ricco di relazioni lavorative sane e profittevoli. Abbiate il coraggio di dire no quando serve e trovate la forza di trasformare un rapporto tossico in un rapporto di valore con le giuste strategie.
Ora che siamo arrivati qui, però, vorrei fare a voi la domanda: quali sono le vostre strategie per trasformare una collaborazione tossica in una relazione sana?
Avete qualche caso da raccontarci? Scrivetelo nei commenti, noi prendiamo i popcorn.